Si tratta di un’apparecchiatura di ultima generazione, già operativa, acquistata grazie a un investimento di circa mezzo milione di euro

PESCARA, 21 luglio 2023 – La Radiologia del Centro Medico Life Care di Pescara potenzia la sua dotazione tecnologica con una nuova tac. L’apparecchiatura, già operativa, è una tomografia computerizzata (TC) a 128 strati, una tra le più performanti disponibili sul mercato, ed è stata acquisita grazie a un investimento di circa mezzo milione di euro.

Il macchinario di ultima generazione (Somatom Go All di Siemens) porta vantaggi sia per i pazienti, in quanto amplia la rosa delle patologie indagabili, sia per gli operatori, che possono contare su un dispositivo potente e veloce nell’esecuzione delle scansioni.

“La nuova tac – sottolinea il dottor Mauro De Donatis, responsabile della Radiologia della struttura sanitaria – arricchisce il parco delle tecnologie a disposizione del nostro centro. I benefici diagnostici che il modello acquisito garantisce sono molteplici. Innanzitutto, fornisce un’elevata qualità delle immagini. Poi, offre la possibilità di effettuare una più ampia gamma di indagini, dagli studi d’organo a quelli vascolari oltre che quelli quantitativi sulle lesioni tumorali”.

Il nuovo macchinario è anche più confortevole per il paziente, che può sdraiarsi comodamente, grazie alle dimensioni dell’anello sotto cui passa il lettino, adatto anche a pazienti obesi o a persone di grande struttura corporea, come gli atleti di sport particolari come il basket.

“La nuova tecnologia – aggiunge De Donatis – consente un’importante riduzione della dose di radiazioni al paziente a parità di qualità di immagini, grazie all’algoritmo per la ricostruzione delle immagini di cui è dotata. Inoltre, sono stati acquisiti specifici programmi per pazienti in età pediatrica e di ridotte dimensioni corporee”.

Inoltre, il programma iMAR di Siemens è particolarmente efficace e applicabile nella fase di post-processing, cioè a esame acquisito, per evitare i problemi causati dalla presenza di artefatti metallici. “Gli algoritmi di correzione degli artefatti metallici – conclude lo specialista – in modi diversi restituiscono esplorabilità ai tessuti molli del campo di esame. La presenza di oggetti o dispositivi metallici, come protesi o impianti odontoiatrici e artroprotesi ortopediche, determina un severo deterioramento delle immagini TC, poiché essi cancellano in gran parte i costituenti anatomici posti sullo stesso piano. Ad esempio, una o due artroprotesi d’anca possono rendere in buona parte inesplorabile la piccola pelvi ed è più difficile studiare vescica, utero e ovaie o prostata e vescicole seminali. Un problema superabile proprio grazie a questo software”.